1. (Cap. 17, PG) La superbia è un tumore dell'anima pieno di sangue. Se matura scoppierà, emanando un orribile fetore.
2. Il bagliore del lampo annuncia il fragore del tuono e la presenza della vanagloria annuncia la superbia.
3. L'anima del superbo raggiunge grandi altezze e da lì cade nell'abisso.
4. Una roccia che si stacca da una montagna scende in fretta; la persona che si è ritirata da Dio cade rapidamente.
5. Si ammala di superbia l'apostata di Dio ascrivendo alle proprie capacità le cose ben riuscite.
6. Come colui che sale su una tela di ragno precipita, così cade colui che si appoggia alle proprie capacità.
7. Un'abbondanza di frutti piega i rami dell'albero e un'abbondanza di virtù umilia la mente dell'uomo.
8. Il frutto marcio è inutile al contadino e la virtù del superbo non è accetta a Dio.
9. Il palo sostiene il ramo carico di frutti e il timore di Dio l'anima virtuosa. Come il peso dei frutti spezza [1161D] il ramo così la superbia abbatte l'anima virtuosa.
10. Non consegnare la tua anima alla superbia e non avrai terribili fantasie. L'anima del superbo è abbandonata da Dio e diviene oggetto di gioia maligna per i demoni. Di notte egli si immagina branchi di belve che l'assalgono e di giorno è sconvolto da pensieri di viltà. Quando dorme facilmente sussulta e quando veglia lo spaventa l'ombra di un uccello. Lo stormire delle fronde atterrisce il superbo e il suono dell'acqua spezza la sua anima. Colui che infatti poco prima si è opposto a Dio respingendo il suo soccorso, viene poi spaventato da volgari fantasmi. [1164A]
11. (Cap. 18, PG) La superbia precipitò l'arcangelo dal cielo e come un fulmine lo fece piombare sulla terra (Cfr. Is 14,12; Lc 10,18). L'umiltà invece conduce l'uomo verso il cielo e lo prepara a far parte del coro degli angeli.
12. Di che ti inorgoglisci, o uomo, quando per natura sei melma e putredine (Cfr. Gb 4,19; 25,6), e perché ti sollevi sopra le nuvole? Guarda alla tua natura poiché sei terra e cenere (Cfr. Gen 18,27) e fra un po' tornerai alla polvere, ora superbo e tra poco verme (Cfr. Sal 21,7). A che pro sollevi il capo che tra non molto marcirà? Grande è l'uomo soccorso da Dio; una volta abbandonato egli riconobbe la debolezza della natura. Nulla possiedi che tu non abbia ricevuto da Dio (Cfr. 1 Cor 4,7). Perché dunque ti scoraggi per ciò che appartiene ad altri come se fosse tuo? Perché ti vanti di quel che viene dalla grazia di Dio come se fosse una tua personale proprietà? Riconosci colui che dona e non ti inorgoglire tanto: [1164B] sei creatura di Dio, non disprezzare perciò il creatore. Dio ti soccorre, non respingere il beneficatore. Sei giunto alla sommità della tua condizione, ma lui ti ha guidato; hai agito rettamente secondo virtù ed egli ti ha condotto. Glorifica chi ti ha innalzato per rimanere al sicuro nelle altezze; Sei un essere umano; rimani entro i limiti della tua natura, riconosci colui che ha le tue stesse origini perché la sostanza è la medesima e non rifiutare per arroganza questa parentela.
Umile e moderato è colui che riconosce questa parentela; ma il demiurgo plasmò sia lui sia il superbo. Non disprezzare l'umile: infatti egli è più al sicuro di te: cammina sulla terra e non precipita; ma colui che sale più in alto, [1164C] se cade, si sfracellerà.
13. L'orgoglio è un veicolo insano, e chi vi entra viene rapidamente sbalzato fuori. La persona umile rimane sempre ferma e il piede del superbo (Sal 36(35),12) non lo farà mai inciampare.
14. Il monaco superbo è come un albero senza radici e non sopporta l'impeto del vento.
15. Una mente senza boria è come una cittadella ben munita e chi vi abita sarà imprendibile.
16. Un soffio di vento solleva la paglia e l'insulto porta il superbo alla follia.
17. Una bolla scoppiata svanisce e la memoria del superbo perisce.
18. La parola dell'umile addolcisce l'anima, mentre quella del superbo è ripiena di millanteria.
19. Dio si piega alla preghiera dell'umile, è invece esasperato dalla supplica del superbo.
20. La pietra preziosa si addice al bracciale d'oro e l'umiltà umana risplende di molte virtù.
21. Chi celebra la Pasqua mangia spesso pane azzimo (cfr. Es 12,18-20); un'anima virtuosa si nutre della libertà dall'arroganza. Poiché come il pane lievitato sale a partire dal momento in cui rimane vicino a un fuoco, ma il pane non lievitato rimane in una forma umile, così la virtù esalta la persona superba, ma non gonfia la persona umile con presunzione.
22. Se fuggite da Labano il Siro, fuggi in segreto e non fidarti della sua promessa di scortarti, perché attraverso quei mezzi con cui ha detto che ti avrebbe scortato, ti tradirà. Infatti, scortandoti con musicisti, flauti e tamburi, egli riesce a tirare indietro la mente in fuga seducendola con il suono della musica e dissipando la sua determinazione morale con l'armonia della melodia (Gen 31, 20-7).
23. Il bastone è simbolo di istruzione; chi lo regge attraversa il Giordano della vita (cfr. Gen 32,10).
24. Un bastone nella mano di un viaggiatore è utile per ogni scopo; l'istruzione nella vita pratica dirige la vita di una persona.
25. Un bastone gettato via diventa un serpente (Es 4,3); l'istruzione che si allontana dalla vita pratica diventa piacere.
26. Non ti spaventi il serpente che striscia per terra; né la passione del piacere che si insinua tra le preoccupazioni materiali terrene. Perché se lo afferri per la coda, sarà di nuovo un bastone in mano (Es 4,4); se si ottiene il controllo di una passione esso diventerà di nuovo istruzione.
27. Nel deserto un serpente morde ed uccide l'anima (cfr. Nm 21,6); il piacere ferisce e distrugge la mente con facilità.
28. Colui che guarda il serpente di bronzo sfugge alla morte (Nm 21,9); chi guarda alle ricompense della castità vivrà per sempre.
29. Un serpente morde lo zoccolo di un cavallo (Gen 49,17-18); la ragione della castità tocca la passione.
30. Un'infezione di lunga data è curata con un cauterio; un'abitudine di vanagloria dal disonore e dalla tristezza.
31. Il bisturi e la cauterizzazione causano molto dolore, ma limitano la diffusione della ferita; da un lato, il disonore addolora colui che viene curato con esso, ma dall'altro, mette fine alle passioni dolorose, vale a dire la vanagloria e l'orgoglio.
32. L'umiltà è la corona della casa e tiene al sicuro chi vi entra (Dt 22,8). Quando salirai al sommo delle virtù allora avrai molto bisogno di sicurezza. Infatti colui che cade sul pavimento rapidamente si rialza, ma chi precipita da grandi altezze, rischia la morte.